.bk A12 .fl L714ed.j .fd notes on meeting with Prof. Castelletti .ed L714 .ei ed .rd L710 .ri ed -dy Meeting con il professore Castelletti a proposito delle concrezioni concentrate lungo i filari centrali della parete E della struttura absidale. Queste concrezioni sono la conseguenza di un'infiltrazione d'acqua alla sommita' della parete in pietra e del suo lento e continuo scorrimento verso il basso, ma una condizione indispensabile perche' si verifichi questo tipo di fenomeno e' che l'ambiente sia aperto o almeno che davanti alle pietre ci sia uno spazio sufficientemente ampio affinche' l'anidride carbonica possa liberarsi. Da questo si puo' dedurre che l'intonaco notato contro le pietre durante la scorsa campagna di scavo doveva esser stato messo in un momento successivo la formazione delle concrezioni. Inoltre, alcune concrezioni granulari che sembrano essersi appoggiate a strati orizzontali potrebbero testimoniare altrettanti momenti della stratificazione e quindi suggerire che l'intonaco sia cresciuto in altezza poco per volta. Dato che questo intonaco era collegato alla "mud edge" che separava l'ambiente circolare da quello quadrato, si puo' concludere che anche quest'ultima non fosse stata realizzata in un unico momento. Allo stesso modo, laddove le concrezioni sono sovrapposte alla terra che colma i giunti fra le pietre, si puo' dedurre che fosse proprio quella posta in opera al momento della costruzione dell'edificio. Normalmente, e' sufficiente un lasso di tempo abbastanza breve (5-15 anni) perche' si manifesti questo tipo di concrezioni, ma in questo caso il fatto che l'acqua della zona sia molto calcarea potrebbe averne ulteriormente velocizzato il processo di formazione.